A Segusino un Presepio dedicato alle vittime del Vajont
"Vajont: 9 ottobre 1963 ore 22:38, un minuto prima..."
	
	Il mio papà era lontano, a lavorare
	ma a Natale sarebbe tornato
	e io l'aspettavo.

	È tornato prima di Natale
	ma io non ho potuto aspettarlo:
	siamo andati via prima di Natale
	io, la mamma e la nonna.

	Non é stata colpa nostra, papà.
	Ti vorremmo sempre bene.
	
	
Cinquant'anni fa; valle del Vajont e del Piave, ore 22:39 di mercoledi 9 ottobre 1963: 1910 vittime.
486 erano bambini con meno di 15 anni...
1424 tutti gli altri....
E poi? e poi quelli nessuno è più riuscito a contare: quelli che nei mesi successivi si sono "lasciati andare", quelli che, tanto siccome avevano perso tutto, non valeva più la pena di vivere...
Tutto questo per cosa?
...oggi cosa cambia? Purtroppo ormai è successo.

...Eravamo a Longarone quest'estate, e la strada che si apriva in una piazzetta con veduta su un angolo della diga e sulla valle del Piave ci ha portato davanti ad un museo: il museo del Vajont. Siamo entrati e abbiamo letto le parole riportate qui sopra, come se fossero state scritte da un bambino che probabilmente non ha mai avuto modo di scriverle per davvero.

Non si può far finta di niente di fronte a queste righe, ...colpiscono nel museo le foto di cronaca dei giorni seguenti il disastro, creano stupore le polemiche, le cause, le colpe, tutto il resto, ma non si può far finta di niente di fronte alla normale vita di ogni giorno che viene improvvisamente rubata, rapita e poi cancellata.

Una vallata come tante altre, un paese come tanti altri; un po' legato a noi, paesi più a valle, dalla stessa acqua di uno stesso fiume: il Piave. La normale vita di ogni giorno di tante persone, li come da noi, tante famiglie con tanti bambini che avevano iniziato da poco la scuola, l'inverno che stava arrivando, il fondo valle che un po' alla volta stava cambiando per merito dello sviluppo economico con le fabbriche che iniziavano ad avere bisogno di manodopera; ma anche tante famiglie, quelle un po' più in su verso i monti, quelle che preferivano non rinchiudersi in fabbrica e insistevano nella loro tradizione di vivere d'agricoltura, di montagne, di pascoli, di stalle, di fienili, di boschi, di legna e di stagioni.

Tante mogli, mamme con figli giovani, mariti, padri lontani; ancora emigranti nelle più svariate parti del mondo perché lavoro vicino a casa ce n'era si, ma non ancora per tutti. Famiglie che però si sarebbero di sicuro riunite per il Natale.

Invece no.

L'Acqua. L'acqua che una notte in poco più di cinque minuti, per mano dell'uomo, per mano di un'ambizione troppo azzardata dalla sete di progresso (e forse non solo...), l'amica acqua che cancella storia e presente, sogni e attese, ...tutto.

...Immaginiamo di svegliarci domani mattina e di non trovare più nulla della nostra vita quotidiana, niente, nessuno, ne i nostri cari, nemmeno l'oggetto piÙ banale che ci ricordi la nostra casa o la nostra vita...

Non vogliamo rovinarvi l'atmosfera del Natale, ma vogliamo tentare di far capire, e ci tocca farlo con frasi anche dure, cosa possono aver vissuto le persone di quei luoghi colpiti dal disastro del Vajont i giorni seguenti il 9 ottobre 1963.

Quella "gita" estiva a Longarone ha acceso in noi un desiderio piccolo ma significativo: regalare a tutti coloro che sono stati colpiti dalla tragedia del Vajont un piccolo frammento della loro vita di prima, ed è per questo che in occasione del Natale 2013 abbiamo voluto dedicare il Presepio Artistico di Segusino alle vittime del Vajont, nel cinquantesimo anniversario della grande tragedia.

Non ci saranno nel Presepio le scene raffiguranti il disastro, ma abbiamo voluto ricostruire uno scorcio di Longarone, un minuto prima che il disastro avvenisse, e da questo frammento abbiamo voluto simbolicamente fermare il tempo alle 22:38, ovvero un minuto prima che il tempo si fermasse per davvero quella tragica notte di mercoledi 9 ottobre 1963.

Nel Presepio la diga s'intravvede appena, è volutamente in secondo piano, perché quello è il suo posto, non è lei l'attrice principale, bensì lo é la natività di Gesù: il segno di speranza, anche e soprattutto di fronte ad ogni disperazione, la Natività unita alla quotidianità della vita di allora, dove tutto era o sembrava (quasi) normale.

Ci piace immaginare che avendo fermato il tempo un minuto prima che il tempo si fermasse per davvero, quel papà e quel bambino della poesia che ci ha ispirato, possano oggi simbolicamente incontrarsi, oggi che Natale è arrivato.

Il nostro pensiero va a tutte quelle persone, che sentiamo in qualche modo legate a noi dalla stessa acqua del Piave che quella notte e il giorno successivo meravigliò anche i meno giovani di noi, perché lo videro improvvisamente riempirsi come in una piena tanto da portare fino a Segusino detriti, pezzi di vita, di storia e di quotidianità ...e purtroppo anche i corpi di chi quella notte pagò l'atroce destino.

Il nostro pensiero è dedicato a loro, alle persone di Longarone, di Erto, di Casso, di Castellavazzo, delle rispettive frazioni e di tutta la valle del Vajont e del Piave colpite dalla sciagura.

La manifestazione "Alla Scoperta dei Presepi e dei Borghi di Segusino, Natale 2013" propone anche altre iniziative, prima fra tutti in centro Parrocchiale ci sarà una toccante mostra fotografica sul Vajont allestita a Segusino per gentile concessione della Pro Loco di Longarone alla quale va il nostro ringraziamento. Mentre nel paese di Longarone presso il museo del Vajont sarà esposto un piccolo presepio commemorativo realizzato dagli Amici del Presepio di Segusino che raffigura la natività di Gesù sotto i resti della Chiesa di Pirago, il quale campanile è l'unico edificio rimasto miracolosamente intatto dopo il passaggio dell'immensa onda d'acqua.

La manifestazione a Segusino prosegue in clima prettamente più natalizio con l'esposizione di altri presepi in Chiesa Parrocchiale, un presepio all'aperto a Riva Secca; una bellissima mostra nella frazione montana di Milies, collaborazione tra la Casa del Fanciullo di Padova e la Comunità di Villa San Francesco di Facen, due istituzioni che operano in favore dei più deboli. A Milies sarà esposta una selezione di presepi provenienti dal mondo, che sono stati donati al Museo dei Sogni di Feltre da Nunzi apostolici e Rappresentanze diplomatiche d'Italia nel Mondo, da Ambasciatori in Italia e presso la Santa Sede, da tutto il mondo. La Mostra è allestita dall'Associazione culturale segusinese "Drìoghe a la stéla".

Tra gli eventi in programma da segnalare il concerto del Coro di Stramare diretto dal M. Elena Filini in programma Domenica 5 Gennaio 2014 alle ore 16 in Chiesa Parrocchiale, mentre Domenica 12 gennaio 2014 alle ore 16:30 in centro Parrocchiale ci sarà un originale spettacolo teatrale intitolato "Vajont" (narrazione della tragedia con poesie tratte da "Din Don le Canpane de Longaron" di Teresa D'Incà ed un frammento del testo "Memoria di Classe" di Maurizio Donadoni) a cura del gruppo teatrale "Una Montagna di Teatro" di Belluno.

Il Presepio Artistico di Segusino e la manifestazione "Alla Scoperta dei Presepi e dei Borghi di Segusino" apriranno la notte di Natale, per proseguire fino a Domenica 2 Febbraio 2014. Da segnalare Domenica 26 gennaio 2014 alle ore 16 in Chiesa Parrocchiale uno spettacolare concerto col famoso gruppo musicale Barbapedana accompagnato da originali intermezzi di presentazione delle statue dei personaggi di Segusino raffigurati nel Presepio.

Aperture del Presepio Artistico da Natale fino al 2 Febbraio: Domeniche e festivi mattino e pomeriggio, mentre i feriali solo pomeriggio. Per informazioni, orari e dettagli sui singoli eventi: Tel. 334.3797867 oppure (da dicembre) su www.presepiosegusino.it - contatto Facebook: Presepio Segusino.

(Un sincero ringraziamento a tutti i collaboratori dei vari eventi, alle associazioni partecipanti, alla Pro Loco di Longarone e alla Fondazione Vajont per la collaborazione).

Vi aspettiamo a Segusino!

Amici del Presepio, Segusino (TV)